Chairwoman | Lux Vide

Matilde Bernabei nasce nel 1954 a Firenze, ma si trasferisce a Roma con la famiglia in giovane età, dove si affaccia molto presto al mondo del lavoro, manifestando -fin da subito- un temperamento libero e ambizioso che le permette a soli 20 anni di cominciare a scrivere per il settimanale Panorama; nel 1976 entra a far parte dell’Asip, una società attiva nella cooperazione tecnica con i Paesi in via di sviluppo e due anni dopo ne diventa Segretario Generale. Matilde acquisisce esperienza in campo internazionale e nel 1980 fa il suo ingresso in Montedison, uno dei più importanti gruppi strategici del paese, assumendo la carica di responsabile del programma di job creation negli insediamenti industriali del Mezzogiorno, ritenuti fondamentali per il rilancio del lavoro . Grazie alla sua concretezza, diventa a soli 26 anni la più giovane dirigente italiana, guadagnandosi, nel 1984, la poltrona di Direttore per le strategie del new business della neonata Iniziativa Me.Ta, holding del gruppo Montedison per il settore dei servizi, e polo di diversificazione che, sotto la sua dirigenza, diviene dopo soli tre anni la terza holding finanziaria italiana, con attività nella grande distribuzione (Standa, Euromercato), nei servizi finanziari (Agos), nel settore assicurativo (La Fondiaria), nell’editoria (Rizzoli-Corsera), nella telematica (Datamond) e una capitalizzazione di borsa di 3 mila miliardi di Lire. Nel 1987 assume la carica di Amministratore Delegato del Messaggero, uno dei più importanti gruppi editoriali italiani.  Ma per lei la sfida lavorativa più importante deve ancora arrivare. Grazie alle competenze e all’esperienza acquisite in molti anni di lavoro in settori chiave dell’industria italiana, fonda nel 1992 una società di produzioni televisive, ed è così che nasce la Lux Vide, di cui da 12 anni è presidente 

In anticipo sui tempi, intuisce che il futuro di questo business va ricercato in un modello industriale sostenuto dalle co-produzioni internazionali. Con questa visione molto chiara, ricerca all’estero i fondi necessari per realizzare la versione televisiva della Bibbia. L’intraprendenza viene premiata ancora una volta e il progetto della Bibbia vede finalmente la luce. Girato interamente in lingua inglese con attori del calibro di Ben Kingsley e Richard Harris, la Bibbia è un’opera monumentale, un ciclo di venti film internazionali che viene venduto in 144 Paesi, scritti e prodotti insieme a cristiani, ebrei e musulmani.  Ed è così che una giovanissima Lux Vide vince, nel 1995, un Emmy Award: il più importante premio televisivo al mondo, l’equivalente del Premio Oscar cinematografico. Un traguardo fino a quel momento ritenuto impensabile per una società di produzione italiana. La formula vincente all’estero, individuata dai suoi fondatori, è sempre stata e continua ad essere il Mediterranean Drama, un’intenzione creativa che contraddistingue storie con solide radici locali e respiro internazionale. Un approccio che ha le sue radici nel modello culturale di Lux Vide, che da sempre poggiano su un solido binomio: identità valoriale e apertura al dialogo.  Da lì in poi la Lux Vide concatena una serie di successi eclatanti, tra le serie realizzate ricordiamo “Giovanni Paolo II”, “Guerra e pace” co-prodotta in sette Paesi; “Coco Chanel” premiata con una nomination come miglior miniserie e miglior attrice, Shirley MacLaine, agli Emmy Awards 2009, e una nomination ai Golden Globe, e poi ancora “Anna Karenina” e molti altri titoli. Infine l’ambizioso ciclo sul “Rinascimento” che vede la luce nel 2016 con la serie “I Medici” per Rai, distribuita in circa 100 paesi e primo contenuto italiano ad essere distribuito come Netflix Original sul mercato internazionale, e il thriller di cospirazione sul mondo della finanza globale, “Diavoli”, per Sky con Patrick Dempsey e Alessandro Borghi.

MIA | Drama Speakers 2019